Detrazioni fiscali per ristrutturazione

Nello specifico, l’Agenzia Nazionale Efficienza Energetica (ENEA) specifica nel Vademecum per l’uso, aggiornato al 09 Maggio 2019, che è possibile detrarre il 50% delle spese totali sostenute dal 1.1.2018 al 31.12.2019 per un limite massimo di detrazione ammissibile di 60.000 € per unità immobiliare quando si eseguono interventi che aumentano il livello di efficienza energetica degli edifici esistenti. Rientrano dunque all’interno di questa detrazione la sostituzione degli infissi (finestre, porte d’ingresso, scuri, tende oscuranti, sezionali, portoncini blindati, portoncini in legno e altro ancora) e la sostituzione dei vetri dei serramenti. Le spese ammesse in detrazione sono i costi per i lavori per ottenere il risparmio energetico e quelli per le prestazioni professionali.

Condizione indispensabile per fruire della detrazione è che gli interventi siano eseguiti su unità immobiliari e su edifici esistenti, e non quindi in corso di costruzione dell’immobile. Potranno beneficiare di questa detrazione tutti i contribuenti che sostengono le spese di riqualificazione energetica o che posseggono un diritto reale sulle unità immobiliari costituenti l’edificio.

Per gli interventi di risparmio energetico, che devono configurarsi come sostituzione di elementi già esistenti e/o sue parti (e non come nuova installazione) e per gli interventi di ristrutturazione edilizia (limitatamente a quelli che permettono il miglioramento dal punto di vista termico) è necessario trasmettere all’ENEA le informazioni dell’attestato di prestazione energetica, e la scheda informativa relativa agli interventi realizzati.
Alleghiamo di seguito una tabella riassuntiva di tutti gli interventi ammessi e della relativa aliquota di detrazione.

Il diritto a fruire del Bonus Ristrutturazione è rivolto ai contribuenti soggetti all’Irpef, residenti o meno nel territorio dello Stato, proprietari dell’immobile o titolari del diritto di godimento, che sostengono le spese di ristrutturazione. Tra gli altri riguarderà anche gli inquilini; il familiare convivente con il possessore o il detentore dell’immobile oggetto dell’intervento (coniuge, componente dell’unione civile, parenti entro il terzo grado e affini entro il secondo grado) e infine il convivente more uxorio (per le spese sostenute a partire dal 1° gennaio 2016).

La detrazione fiscale per le ristrutturazioni viene concessa in caso di:

• • Manutenzione straordinaria: modifiche necessarie per rinnovare e sostituire parti anche strutturali degli edifici e per realizzare ed integrare i servizi igienico/sanitari e tecnologici. Ad esempio: sostituzione di infissi esterni e serramenti o persiane con serrande e con modifica di materiale o tipologia di infisso o interventi finalizzati al risparmio energetico;
  • Restauro e risanamento conservativo: conservare l’immobile e assicurarne la funzionalità. Esempi: apertura di finestre per esigenze di aerazione dei locali;
  • Ristrutturazione edilizia: operare interventi di ristrutturazione di un edificio che possono renderlo del tutto o in parte diverso dal precedente. Esempi di ristrutturazione edilizia: apertura di nuove porte e finestre.

Per tutti gli altri interventi ammessi alla detrazione (per le parti comuni di condomini e le spese professionali) rimandiamo alla Guida sulle Ristrutturazioni edilizie dell’Agenzia delle entrate.

Per ottenere la detrazione fiscale è necessario comunicare all’azienda sanitaria locale informazioni quali: le generalità del committente dei lavori e l’ubicazione, la natura dell’intervento, i dati identificativi dell’impresa dei lavori e la data di inizio dell’intervento. Per gli interventi che comportano risparmio energetico e utilizzo di fonti rinnovabili, è necessario fare comunicazione all’ENEA delle informazioni sui lavori effettuati, al fine di valutare il risparmio energetico conseguito dagli interventi.

Il contribuente che vuole usufruire della detrazione IRPEF al 50% delle spese degli interventi di ristrutturazione deve pagare tramite bonifico bancario o postale, premurandosi di conservare tutta la documentazione. Sarà poi necessario calcolare la detrazione spettante e dichiararla nel 730 dell’anno successivo in cui si è effettuata la spesa, insieme ai dati catastali dell’immobile in oggetto. All’interno del bonifico dovranno essere specificate anche tutte le persone che sostengono le spese e che vogliono usufruire della detrazione.